Associazione che si occupa dello studio e della ricerca dei fenomeni paranormali, di ghost hunting ed esoterismo.

I MISTERI DEL MONTE SORATTE

L'Associazione Studi Paranormale unitamente agli amici del GAT (Ghost Activity Team) si sono recati presso il Monte Soratte il 20 maggio 2012 a visitare i bunker costruiti durante la II Guerra Mondiale.

Caratteri generali


Il Monte Soratte si trova a circa 45 km a nord di Roma nel comune di Sant’Oreste. Alto 691 metri e di forma ellissoide è caratterizzato da sentieri che, partendo da Sant’Oreste, permettono di arrivare alla cresta e da Meri, tre grandi voragini di origine carsica di notevole interesse speleologico. E’ famoso anche per essere chiamato il “Monte Mussolini”, infatti è possibile notare una vaga somiglianza (probabilmente voluta) con il volto del Duce di profilo. Dopo la fine della II Guerra Mondiale fu fatto saltare il “naso”.

I Culti pagani

Le fonti letterarie narrano di culti pagani officiati dai Falisci e Capenati che adoravano sulla vetta del Monte il dio Soranus (Apollo) dal quale derivò il nome. Il culto era praticato da sacerdoti chiamati Hirpi Sorani (lupi del dio Sorano) che il giorno della festa, coincidente col Solstizio d’Estate, camminavano su carboni ardenti, rigorosamente a piedi nudi! Secondo una tradizione latina gli Hirpi Soriani appaiono come lupi del monte secondo una leggenda per cui assunsero pelli e modi di lupi per liberare il loro paese dai danni provocati da lupi che avevano assalito gli altari di Dis Pater, il re dei morti. Vestire la pelle di un animale, equivale a trasformarsi nell’animale stesso e ciò porta a concludere che la metamorfosi, così diffusa nella mitologia, era originata da una interpretazione di comportamenti rituali e culturali di cacciatori e di pastori che in questo modo si identificavano con gli animali stessi.

Il rifugio di San Silvestro

Durante il suo Pontificato (331-345 d.C.) Roma era dilaniata dalle persecuzioni anti-cristiane dato che, da circa due secoli, una nuova confessione religiosa, monoteista, basata sulla predicazione di Gesù Cristo stava prendendo piede in ogni strato della società asiatica prima, romana poi tentando di “rovesciare” l’ordine costituito dalla tradizione pagana, notoriamente politeista. In questo contesto emerge la figura di Costantino I che all’epoca delle persecuzioni era ancora un pagano ma che aveva mostrato, anche grazie al padre Costantino Cloro, una certa ammirazione per il cristianesimo; ma la sua conversione era vicina. Alla vigilia della Battaglia di Ponte Milvio il 28 ottobre del 312 contro Massenzio, secondo il suo biografo ariano Eusebio di Nicomedia nella sua Vita Costantini, Costantino ebbe in sogno il monogramma di Cristo (crismon – una croce latina con una “P”) e udì una voce che gli annunciava l’imminente vittoria (in hoc signo vinces – con questo segno vincerai). E così fu, Costantino vinse, Massenzio morì e la sua testa fu portata in trionfo a Roma dove non avvennero i tradizionali riti pagani, primo segnale di “scisma” confermato dall’Editto di Milano del 313 con cui pose termine a tutte le persecuzioni permettendo il culto di tutte le fedi. Papa Silvestro, durante il periodo delle persecuzioni, si rifugiò sul Monte Soratte con tutto il clero secondo quando riporta l’opera Actus Silvestri che narra anche della al conversione di Costantino. Si narra che l’imperatore si ammalò di lebbra e gli fu consigliato dai suoi medici di fare il bagno in una vasca colma di sangue di fanciulli (la catarsi nel sangue allude a sacrifici e pratiche religiose tipiche del paganesimo secondo stereotipi cristiani). Impietosito dalle proteste e dalla disperazioni delle madri decise di non seguire i consigli dei medici e in quella stessa notte, probabilmente nel 326 Costantino sognò due uomini. Richiamò Silvestro e gli fece vedere una effige con i due uomini; il papa confermò che le figure rappresentate erano i due apostoli, Pietro e Paolo che gli consigliarono il battesimo. Guarito nel palazzo del Laterano Costantino concesse al papa doni e privilegi riconoscendo lo status di capo di tutti i Cristiani. Il monastro di San Silvestro sul Monte Soratte, risale all’inizio del VI secolo per ricordare proprio l’episodio della guarigione miracolosa dell’imperatore per intercessione dei Santi Apostoli e del loro successore Silvestro. La chiesa del monastro è dedicata alla Madonna delle grazie ed è un importante centro spirituale.
 
Durante la Seconda Guerra Mondiale

Nel 1937 la guerra sembrava imminente nonostante le forze in campo, con Mussolini in testa, erano convinti di riuscire a far desistere Hitler dall’entrare per la seconda volta in 25 anni in un altro conflitto mondiale. Il governo italiano, che ben aveva capito le reali intenzioni della Germania nazista, decise di premunirsi e decise quindi di costruire una serie di gallerie per farne un rifugio in caso di guerra facendole passare per fabbriche di armi della Breda. La costruzione portò a gallerie lunghe circa quattro chilometri facendone una delle più importanti opere ingegneristiche militari in Europa. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la successiva resa italiana i tedeschi entrarono a Roma conquistandola e nel settembre del 1943 il Comando Supremo del Sud guidato da al Feldmaresciallo Albert Kesserling  si stabilì sul Monte Soratte e per circa dieci mesi le gallerie si mostrarono un valido rifugio riuscendo a resistere al pesantissimo bombardamento di due stormi di B-17 alleati partiti da Foggia proprio per distruggere il quartier generale tedesco. Sembra che Kesserling ordinò, prima di abbandonare l’area, di incendiare tutto il complesso e di interrare casse contenenti parte dell’oro preso dalla Banca d’Italia, oro mai ritrovato.
 
Durante la Guerra Fredda

Durante la Guerra Fredda, momento in cui si aveva la percezione dell’imminenza di una guerra mondiale non convenzionale, le gallerie furono modificate sotto il comando Nato facendogli assumere l’aspetto di un bunker anti-atomico: i lavori furono interrotti per cause sconosciute nel 1972.
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