Caratteri generali
I Culti pagani
Le fonti letterarie narrano di
culti pagani officiati dai Falisci e Capenati che adoravano sulla vetta del
Monte il dio Soranus (Apollo) dal quale derivò il nome. Il culto era praticato
da sacerdoti chiamati Hirpi Sorani (lupi del dio Sorano) che il giorno della
festa, coincidente col Solstizio d’Estate, camminavano su carboni ardenti,
rigorosamente a piedi nudi! Secondo una tradizione latina gli Hirpi Soriani
appaiono come lupi del monte secondo una leggenda per cui assunsero pelli e
modi di lupi per liberare il loro paese dai danni provocati da lupi che avevano
assalito gli altari di Dis Pater, il re dei morti. Vestire la pelle di un
animale, equivale a trasformarsi nell’animale stesso e ciò porta a concludere
che la metamorfosi, così diffusa nella mitologia, era originata da una
interpretazione di comportamenti rituali e culturali di cacciatori e di pastori
che in questo modo si identificavano con gli animali stessi.
Il rifugio di San Silvestro
Durante il suo Pontificato
(331-345 d.C.) Roma era dilaniata dalle persecuzioni anti-cristiane dato che,
da circa due secoli, una nuova confessione religiosa, monoteista, basata sulla
predicazione di Gesù Cristo stava prendendo piede in ogni strato della società
asiatica prima, romana poi tentando di “rovesciare” l’ordine costituito dalla
tradizione pagana, notoriamente politeista. In questo contesto emerge la figura
di Costantino I che all’epoca delle persecuzioni era ancora un pagano ma che
aveva mostrato, anche grazie al padre Costantino Cloro, una certa ammirazione
per il cristianesimo; ma la sua conversione era vicina. Alla vigilia della
Battaglia di Ponte Milvio il 28 ottobre del 312 contro Massenzio, secondo il
suo biografo ariano Eusebio di Nicomedia nella sua Vita Costantini, Costantino ebbe in sogno il monogramma di Cristo
(crismon – una croce latina con una “P”) e udì una voce che gli annunciava
l’imminente vittoria (in hoc signo vinces
– con questo segno vincerai). E così fu, Costantino vinse, Massenzio morì e
la sua testa fu portata in trionfo a Roma dove non avvennero i tradizionali
riti pagani, primo segnale di “scisma” confermato dall’Editto di Milano del 313
con cui pose termine a tutte le persecuzioni permettendo il culto di tutte le
fedi. Papa Silvestro, durante il periodo delle persecuzioni, si rifugiò sul
Monte Soratte con tutto il clero secondo quando riporta l’opera Actus Silvestri che narra anche della al
conversione di Costantino. Si narra che l’imperatore si ammalò di lebbra e gli
fu consigliato dai suoi medici di fare il bagno in una vasca colma di sangue di
fanciulli (la catarsi nel sangue allude a sacrifici e pratiche religiose
tipiche del paganesimo secondo stereotipi cristiani). Impietosito dalle
proteste e dalla disperazioni delle madri decise di non seguire i consigli dei
medici e in quella stessa notte, probabilmente nel 326 Costantino sognò due
uomini. Richiamò Silvestro e gli fece vedere una effige con i due uomini; il
papa confermò che le figure rappresentate erano i due apostoli, Pietro e Paolo
che gli consigliarono il battesimo. Guarito nel palazzo del Laterano Costantino
concesse al papa doni e privilegi riconoscendo lo status di capo di tutti i
Cristiani. Il monastro di San Silvestro sul Monte Soratte, risale all’inizio
del VI secolo per ricordare proprio l’episodio della guarigione miracolosa
dell’imperatore per intercessione dei Santi Apostoli e del loro successore
Silvestro. La chiesa del monastro è dedicata alla Madonna delle grazie ed è un
importante centro spirituale.
Durante la Seconda Guerra
Mondiale
Nel 1937 la guerra sembrava
imminente nonostante le forze in campo, con Mussolini in testa, erano convinti
di riuscire a far desistere Hitler dall’entrare per la seconda volta in 25 anni
in un altro conflitto mondiale. Il governo italiano, che ben aveva capito le
reali intenzioni della Germania nazista, decise di premunirsi e decise quindi
di costruire una serie di gallerie per farne un rifugio in caso di guerra
facendole passare per fabbriche di armi della Breda. La costruzione portò a
gallerie lunghe circa quattro chilometri facendone una delle più importanti
opere ingegneristiche militari in Europa. Dopo l’armistizio dell’8 settembre
1943 e la successiva resa italiana i tedeschi entrarono a Roma conquistandola e nel settembre del 1943 il Comando Supremo del Sud guidato da al
Feldmaresciallo Albert Kesserling si
stabilì sul Monte Soratte e per circa dieci mesi le gallerie si mostrarono un
valido rifugio riuscendo a resistere al pesantissimo bombardamento di due
stormi di B-17 alleati partiti da Foggia proprio per distruggere il quartier generale
tedesco. Sembra che Kesserling ordinò, prima di abbandonare l’area, di
incendiare tutto il complesso e di interrare casse contenenti parte dell’oro
preso dalla Banca d’Italia, oro mai ritrovato.
Durante la Guerra Fredda
Durante la Guerra Fredda , momento in cui
si aveva la percezione dell’imminenza di una guerra mondiale non convenzionale,
le gallerie furono modificate sotto il comando Nato facendogli assumere
l’aspetto di un bunker anti-atomico: i lavori furono interrotti per cause
sconosciute nel 1972.
Nessun commento:
Posta un commento