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Costanza de' Cupis era membro dei Conti, una rispettabile famiglia romana che dimorava in una casa dinanzi al già citato palazzo di Olimpia Maidalchini, la Pimpaccia. Nei primi anni del 1600 Costanza andò in sposa ad un ricco nipote di un cardinale e si trasferì nel palazzo a piazza Navona. Era una donna bella, curata e ammirata per la bellezza delle sue mani che furono oggetto anche di opere scultoree. Un giorno, però, qualcuno predisse a Costanza che avrebbe perduto le sue mani e dopo poco temp omentre cuciva si punse il dito con un ago provocando una infezione che comportò l'amputazione dell'arto che avrebbe salvato la vita alla povera e sfortunata donna che tuttavia morì dopo poco in quanto ormai l'infezione si era estesa irrimediabilmente. Si dice che quando la luna riflette sulle finestre della sua casa, si nota una pallida mano visibile dalla piazza gremita giorno e notte da centinaia di persone.
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