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CODICE ERBARIO

ECCO A VOI UNA CHICCA!!!

Vi è mai capitato di trovare nei libri di magia e incantesimi parole tipo “squame di drago”, o “sangue di toro” beh di certo non erano realmente riferiti ad animali, venivano chiamati cosi per chiamare e definire le caratteriste delle piante da usare.
Tempo fa non si sapevano tutti i nomi delle piante cosi le streghe erboriste inventavano nomi alle piante per identificarle. Di seguito vi scriverò i nomi più comuni che troverete nei libri antichi di magia.


Cervella: gomma coagulata di ciliegio
Occhi: eufrasia o margherita
Sangue: linfa di sambuco
Dita: cinquefoglia
Capelli: felce capelvenere
Pelle di uomo: felce
Corno di unicorno: radice unicorno
Sangue di toro: marrubio
Urina: dente di leone
Dita insanguinante: digitale
Lingua di cane: cinoglosso
Squame di drago: foglie di bistorta
Serpente: bistorta, finocchio
Orecchio di capra: erba di San Giovanni
Teschio: scutellaria
Vermi: radici sottili e nodose di un albero locale
Dente di leone: dente di leone (erba)
Denti: pigne
Ceri da morto: verbasco
Uomo morto: radice di frassino intagliata a forma di uomo
Mano: fronda di una felce maschio
Pecora: dente di leone
Cane: gramigna
Agnello: valerianella
Gatto: erba gatto
Donnola: ruta
Usignolo: luppolo
Cuculo: orchidea, piantaggine
Falco: pilosella
Fanelli: eufrasia
Picchi: peonia
Ghiandaia azzurra: alloro
Rana: cinquefoglia
Rospo: salvia
Lucertola: nipitella
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LACRIMA DI GIOBBE (Coix lachryma jobis)

Poteri:curativi,fortuna.

Usi magici:

-una collana fatta con semi di lacrima di Giobbe al collo di un bambino,lo aiuta nel periodo della dentizione ;gli adulti lo indossano per curare il mal di gola o il raffreddore.I semi assorbono malattie o dolore.Portare 3 semi in borsa porta fortuna.
Per realizzare un desiderio; (tenete in mano 7 semi, o, LACRIME e pensate intensamente ad un desiderio e quindi lasciate i semi in un corso d'acqua corrente.
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BELLADONNA (Atropa Belladonna)

VELENOSA...Il nome volgare deriva dall'uso che in Italia ne facevano le dame: la belladonna, in forma di collirio, dilatava la pupilla, donando agli occhi un magnifico splendore.
Il nome scientifico Atropa belladonna deriva da Atropos, la terza delle Parche che taglia il filo della vita. In greco atropos vuol dire crudele, inflessibile: basta infatti una decina delle sue bacche per provocare la morte.
Belladonna, giusquiamo e stramonio sono gli ingredienti principali dell'unguento delle streghe i cui principi tossici penetrano nell'organismo attraverso i pori della pelle e provocano un sonno profondo con sensazioni di irresistibili corse sfrenate in aria e danze frenetiche.
Funzione: sedativa
Origine: N Africa, N Asia, Europa
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INCENSI

La preparazione degli incensi è una cosa da non sottovalutare.
Le erbe vanno sminuzzate fino alla loro polverizzazione e anche i grani andrebbero sbriciolati. E' possibile a grandi linee suddividere gli incensi in base agli scopi per cui li si possono usare. Ad ogni modo anche bruciare delle erbe secche sui carboncini è utile, se non sono disponibili grani di incenso. Gli incensi base per ogni miscela sono quattro: Incenso, Mirra, Benzoino e Storace. Ci sarebbero anche l'Olibano (noto anche come Lacrima Christi) e il Sangue di Drago.
I primi quattro sono abbastanza per qualsiasi base. L'Incenso è utile per la consacrazione e i viaggi astrali. La Mirra per la purificazione e la meditazione. Il Benzoino, la Mirra, lo Storace e il Sangue di Drago per la propiziazione e gli incantesimi, ma l'ultimo anche per il bando e l'esorcismo assieme all'Olibano, che è buono per la protezione In genere questi incensi sono sempre presenti ovunque, in qualsiasi miscela, in quanto spina dorsale di ogni possibile combinazione. Bisogna sempre porre una particolare attenzione al tipo di erba che si sta bruciando, in quanto alcune sostanze in esse contenute possono essere tossiche.

Incensi di purificazione: per scacciare la negatività e purificare gli ambienti, e le persone.
Mandorlo, Verbena, Timo, Alloro, Canfora, Iperico, Cannella, Angelica, Cinnamomo, Resina Mastice, Mirra, Menta

Incensi di meditazione: per aiutare a raggiungere stati meditativi e viaggi astrali
Copale, Incenso, Loto, Mirra, Muschio, Patchouli, Sandalo, Gelsomino

Incensi di protezione: per proteggere nei viaggi astrali e per creare uno schermo protettivo durante riti che ne richiedono l'uso
Sorbo, Alloro, Vischio, Sambuco, Basilico, Canfora, Cinquefoglie, Resina Mastice, Aglio

Incensi di esorcismo: per bandire ed esorcizzare le energie e le entità negative da un luogo
Mirto, Frassino, Sangue di Drago, Lavanda, Sorbo, Canfora, Pino, Assenzio.

Incensi di propiziazione: per aiutare il corretto svolgimento di un rito, come un matrimonio o un'iniziazione
Lauro, Lavanda, Mandragora, Rosa, Sandalo, Anice, Angelica, Cinnamomo, Cinquefoglie, Chiodi di Garofano, Sangue di Drago, Resina Mastice, Mughetto, Menta, Storace

Incensi di veggenza: per favorire la meditazione divinatoria
Sandalo, Aloe, Canfora, Gelsomino, Muschio, Frassino, Alloro, Cinquefoglie, Chiodi di garofano, Olmo, Mughetto, Sorbo, Timo, Ruta, Verbena

Incensi da incantesimo: incensi appositamente creati per un incanto che si sta facendo, rafforzandone lo scopo
Sandalo, Cannella, Rosa, Verbena, Rosmarino, Alloro, Cinnamomo, Assenzio, Tormentilla, Basilico, Benzoino, Canfora, Cinnamomo, Sangue di Drago, Lavanda, Mandragora, Patchouli, Menta, Sorbo, Assenzio, Vischio, Ruta, Balsamo di Gilead, Mirra

Incensi di invocazione: incensi che servono durante i riti per l'invocazione di divinità particolari o entità, o spiriti stessi
Vaniglia, Canfora, Abete, Ginepro, Sandalo, Mandorlo, Frassino, Basilico, Alloro, Dittamo di Creta, Olmo, Mandragora, Mirra, Olivo, Sorbo, Timo, Verbena
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BOCCA DI LEONE (Antirrhinum majus)

Nome popolare; erba strega,antirino.

Genere; maschile

Pianeta; Marte

Elemento; fuoco

Poteri; protezione

Usi Magici;

-Una qualsiasi parte della bocca di leone indossata vicino al corpo protegge dagli inganni.
Una collana di semi di Bocca di leone attorno al collo vi protegge dalla malie.
Se vi trovate all'aperto e sentite il male vicino fermatevi vicino alla bocca di leone,raccogliete un fiore.
Un vaso di questi fiori freschi è d'aiuto nei riti protettivi.
Se qualcuno vi ha inviato energie NEGATIVE (fatture,malocchio) mettete sull'altare una bocca di leone con dietro uno specchio.
IL MALEFICIO RITORNERA' INDIETRO.
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SPINO CERVINO RHAMNUS

NOME POPOLARE: spinceervino, spino cervo.

GENERE: femmiinile

PIANETA:saturno

ELEMENTO:acqua

POTERI:protezioni,esorcismi,desideri,questioni legali.

USI MAGICI: Come sosteneva Dioscoride, i rami di spino cervino vicino alle porte e alle finestre allontanano tutti gli incantesimi e le magie.Dice la leggende se si sparge per terra lo Spino Cervino,formando un cerchio e vi si danza dentro sotto la luna piena,apparirà un elfo.colui che danza,non appena lo vedrà dovrà dire : < fermati ed esaudisci un mio desiderio>.prima che l'elfo scompaia. Non garantisco comunque che tutto questo accada veramente.
Lo spino cervino è adoperato come porta fortuna
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CARDO BENEDETTO ( Centaurea benedicta)

NOME POPOLARE:Cardo santo

GENERE:Maschile

PIANETA:Marte

ELEMENTO:Fuoco

POTERI:purificazione,rompe i malefici

USI MAGICI:Se indossato protegge dal male, viene aggiunto nei bagni di purificazione e viuene usato nei riti per rompere un maleficio.

CARATTERISTICHE : pianta dal fusto eretto, ramificato, ricoperta di peluria, ha foglie spinose, frastagliate o pennate terminanti con aculei. I fiori sono di coloregiallo protetti da un involucro spinoso. La fioritura avviene dalla primavera all’estate. La pianta può raggiungere i 40 centimetri d’altezza.

Plinio nella sua “Storia Naturale”, lo annovera fra gli ortaggi pregiati.
Fin dai tempi antichissimi, germogli e semi di cardo servivano per produrre il caglio dei formaggi, ma solo nel ‘500 si hanno le prime testimonianze della sua presenza in cucina, e delle sue tecniche d’imbiancamento.
Due medici della corte sabauda, alla fine del XVI sec. scrivevano:
“i cardi si mangiano ordinariamente nell’autunno e nell’inverno fatti teneri bianchi sottoterra.

Insieme al tartan, il cardo è forse il simbolo che identifica maggiormente gli scozzesi, e oggi lo si vede usato per contraddistinguere come scozzesi una serie di prodotti, servizi e organizzazioni. Una leggenda racconta che un manipolo di guerrieri scozzesi stavano per essere sorpresi nel sonno da un gruppo di vichinghi invasori, e si salvarono solo perché uno degli attaccanti mise un piede nudo sopra un cardo selvatico. Le sue grida diedero l’allarme e gli scozzesi, risvegliati, sconfissero come di dovere i danesi. In segno di ringraziamento la pianta fu chiamata Guardian Thistle (cardo protettore) e venne adottata come simbolo della Scozia. Non esiste alcuna testimonianza storica che sostenga questa leggenda, ma qualunque siano le sue origini, il cardo è stato un simbolo scozzese importante per più di 500 anni. Appare in modo riconoscibile forse per la prima volta su delle monete d’argento emesse nel 1470 durante il regno di Giacomo III e, a partire dagli inizi del XVI secolo fu incorporato nello stemma reale della Scozia..

Habitat: originario delle regioni mediterranee il Cardo Santo è spontaneo nell’Italia Centro Meridionale, dalla pianura fino all’alta collina.

Proprietà: in erboristeria è rinomato per le sue proprietà aperitive, diuretiche e toniche. il cardo santo, o cardo benedetto, era stimato nel Medioevo come pianta in grado di guarire molte malattie. La pianta contiene un principio amaro (la cninina), tannini, sali minerali e vitamina B1. Il principio amaro facilita la secrezione della bile e dei succhi gastrici, rendendosi utile per quanti soffrono di disturbi digestivi. Lo stesso principio amaro è un valido aiuto contro l’inappetenza.

Raccolta: si impiegano le sommità fiorite e le foglie colte all’inizio della fioritura e fatte debitamente essiccare all’ombra.

Precauzioni: rispettare scrupolosamente le dosi perchè la cninina, glucoside amaro contenuto nella pianta, se ingerita in forti dosi causa vomito e malesseri gastrici.

Storia, leggenda, mito e magia: questa varietà, spesso eclissata dalle altre più vigorose, è la più celebre dal punto di vista della tradizione. Dal Medio-Evo è il Cardo magico per eccellenza, questa pianta, in generale, dona forza e protezione. Bruciare del Cardo infatti produce l’effetto di allontanare le negatività. Il Cardo Santo rientra inoltre negli ingredienti di antichi rituali di guarigione ed esistono ancora delle regioni dove se ne fanno delle pozioni ed infusi da somministrare ai depressi ed ai malinconici. Il pianeta legato al Cardo è Marte e le divinità associate sono Minerva e Thor. Pianta celebrata da Dioscoride già duemila anni fa, era coltivata nel Medioevo da frati ed erboristi nei loro orti per le proprietà medicinali. Si riteneva che esso possedesse, tra le altre, la virtù di rinforzare la memoria e di migliorare l’udito. Probabilmente questo attributo gli venne per le supposte proprietà cardiocircolatorie che favorendo la circolazione sanguigna, avrebbe aiutato l’irrorazione del cervello. Le prime tracce del Cardo sono state rinvenute prima in Etiopia e successivamente in Egitto.
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ARTEMISIA

Caratteristiche: erba perenne a radice grossa, fusto eretto ramoso, foglie alterne profondamente divise. Tutta la pianta emana odore aromatico. Fiorisce da maggio a settembre con grappoli minuti di fiorellini gialli e, sono appunto questi rametti in fiore essiccati all’ ombra che costituiscono la parte medicinale.

Habitat: E’ una pianta diffusissima lungo i muri, nei luoghi aridi sia montani che di pianura.

Proprietà : E una pianta molto amara (la più amara dopo la ruta), velenosa, incompatibile con i sali di zinco, piombo e ferro. Un tempo celebre, il liquore d’assenzio è oggi proibito in quasi tutti i paesi poichè in alte dosi è velenoso. Viene utilizzato, con altre sostanze, in aperitivi, vermouth, ecc. La pianta fu usata per molto tempo per curare l’epilessia e il ballo di S. Vito. Viene usata in medicina da coloro che soffrono di disfunzioni digestive e inappetenza (un rametto macerato in acqua o in infusione), o come vermifugo in combinazione con aglio. E’ controindicata nelle gastriti, coliti, e in gravidanza. La pianta polverizzata o in infuso è utile contro le tarme; coltivata vicino ai pollai previene i pidocchi, vicino ai cavoli allontana le farfalle cavolaie e sotto gli alberi da frutto gli insetti nocivi, appesa nei granai è utile contro gli scarafaggi. Il gambo bollito si usa per tingere di giallo. Ricca di proprietà aperitive e digestive deve essere comunque usata con precauzione perchè in dosi eccessive può rivelarsi tossica. A questa pianta si attribuivano tanti poteri che nel IX secolo, nel suo Hortulus, il monaco erudito Wahalafrid Strabo affermava che le sue virtù erano tante quante le sue foglie. Le proprietà medicinali delle Artemisie furono scoperte dalle popolazioni delle zone semi aride e temperate, dove crescono spontanee. Nel testo greco di Dioscoride, l’assenzio è citato come rimedio contro i vermi intestinali. Gli indiani dal Nuovo Messico alla Colombia usano varietà affini per curare bronchiti e raffreddori. Ancor oggi i Cinesi introducono nelle narici una foglia di assenzio arrotolata per fermare le epistassi. Molto usato nell’industria dei liquori. In medicina si utilizzano le parti aeree fiorite come corroboranti digestive, eccitanti, energetiche, neurotoniche, specifico per il mal di montagna. Si rispettino sempre scrupolosamente le dosi in quanto contengono principi molto attivi.

Storia, leggenda, mito e magia: Il nome deriva da “Artemisia” e da”Absinthium” che significa “privo di dolcezza”. Secondo un’ altra etimologia, il nome pare derivi da Artemide, la dea protettrice delle piante medicinali chev giovano all’ organismo femminile. Secondo i medici arabi questa pianta era considerata un antitodo contro il veleno dei serpenti.infatti Plinio chiamava un tipo di Artemisia (il dragoncello) “dracunculus”, che significa piccolo drago o serpente, da qui il diminutivo italiano dragoncello. Considerato che il pensiero dell’ epoca si fidava più dell’ apparenza che dell’ anatomia, non c’era molta differenza tra un serpente e l’ organo fecondatore maschile, oggetto dell’ orrore di Artemide. Ipotesi confermata dal nome popolare della pianta: “erbadelle vergini”. Il nome di questa pianta è probabilmente legato alla regina Artemisia che per prima ne scoprì e divulgò le virtù terapeutiche. Artemisia II, sorella e moglie di Mausolo, re della Caria, regnò nel 353-352 a.C., dopo la morte del sovrano. In suo onore eresse una tomba detta Mausoleo, una delle sette meraviglie del mondo. Esperta di botanica e medicina, diede il suo nome a questo genere di piante, comprendente più di 200 specie aromatiche. Bruciata da sola o con altre erbe appropriate sviluppa dei principi attivi che favoriscono gli stati medianici ed i poteri psichici. In Inghilterra questa pianta è infatti parte integrante di rituali evocatori e spiritici. In molti luoghi (compresa l’ talia) viene invece utilizzata per scacciare malefici e negatività . Un infuso di Artemisia è indispensabile per pulire e magnetizzare sfere e specchi magici. Questa pianta è posta sotto l’ influenza di Marte e della Luna. La divinità corrispondente è naturalmente Diana-Artemide.
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SUMMIS DESIDERANTES AFFECTIBUS

Fra il 1227 ed il 1235 fu instaurata l'Inquisizione contro le "streghe" e contro gli "eretici" con una serie di decreti papali

Nel 1252 Papa Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura per estorcere "confessioni" di stregoneria da parte delle donne sospettate. Questo papa criminale alla sua morte fu sepolto nel Duomo di Napoli con una iscrizione che inizia con queste parole: Hic superis dignus, requiescit Papa benignus......

Successivamente, Alessandro IV diede all'Inquisizione ogni potere di torturare ed uccidere, in caso di stregoneria coinvolgente l'eresia.

5 Dicembre 1484: Papa Innocenzo VIII emette la bolla “Summis desiderantes affectibus” sulle streghe, che ordinava di inquisire sistematicamente, per scoprire torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa.

Frontespizio della bolla Summis desiderantes affectibus

Nel "Malleus Maleficorum" (il maglio delle streghe) una sorta di "Manuale del perfetto inquisitore", gli "esperti" della Chiesa Cattolica (ovvero i frati domenicani Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger) elencavano dettagliatamente quello che combinavano le streghe: «uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…».





Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura.

Se “confessavano" erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece "non confessavano" erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non sfuggiva nessuno.

Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega ... in ogni caso moriva!

In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all'80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.

La famiglia intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti per bruciarne le ossa.

Il Malleus Maleficarum stabiliva che la strega accusata doveva essere "spesso e frequentemente esposta alle torture". Le cacce alle streghe erano campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato.

Questo regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini.
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MANUEL BLANCO ROMASANTA

Ha confessato di tredici omicidi nella metà del XIX secolo, è considerata come documentato criminale psicopatico prima della Spagna e il primo noto assassino seriale. Egli ha detto alla corte che lo provato che era afflitto da una terribile maledizione che lo ha trasformato in un lupo, ed è anche indicato come tale in un procedimento giudiziario che ancora esistono nel Regno di Galizia Archivio storico: 'Causa 1788, del hombre -lobo, '-' Case 1788, del lupo-uomo '.
La sua storia è stata raccontata in due film: 'El Bosque del Lobo', dove José Luis López Vázquez ha vinto il premio come Miglior Attore al Film Festival di Chicago 1971, e il più recente, Paco Plaza del 2004 film, 'Romasanta: La Caza de la Bestia'. (The Hunt Werewolf) Era nato nel piccolo villaggio di Regueiro, Orense provincia, in Spagna, più a nord-ovest regione, la Galizia, il 18 novembre 1989 ed è stato, a detta di tutti, bene-to-do per la sua classe. Sapeva leggere e scrivere, ed ha viaggiato a dorso di mulo, di cui tutt'e due erano abbastanza raro al momento. Ha iniziato come sarto, ma ha lasciato la sua casa per diventare un venditore ambulante quando era rimasta vedova all'età di 24, e viaggiato molto attraverso la Galizia, il Portogallo e la Castiglia. Nel primo caso contro di lui è venuto nei suoi viaggi al di fuori della Galizia, per l'omicidio di Vicente Fernández, il conestabile di León, che è stato accusato di recupero di un debito di 600 reales Romasanta nei confronti di alcuni fornitori Ponferrada dove ha comprato la merce per il suo negozio di telefonia mobile. Fernández è stato trovato morto e Romasanta fu giudicato da default (per non apparire). E 'stato condannato a 10 anni nel 1844. aveva ormai tornato ai monti di Orense e utilizzato il villaggio di Rebordechao, in Vilar de Barrio, come la sua base, mentre ha continuato il suo mestiere di venditore ambulante. Un certo numero di donne connessi con Romasanta cominciarono a sparire, sette donne e due bambini che viaggiavano con le loro madri, che avevano preso la sua offerta di agire come loro guida per raggiungere la città in cerca di lavoro. Ha anche riportato notizie per le loro famiglie dei loro nuova vita in città. Nessuno fu mai più rivisto. Ha fatto l'errore di vendere i vestiti delle sue vittime nella zona e vi erano voci che vendeva grasso umano. Infine è stato bloccato in Nombela, Toledo, e portato in giudizio in Allariz, Orense, nel settembre del 1852, in un procedimento giudiziario che durata sette mesi e ha percorso oltre duemila pagine di sintesi caso. ha confessato nove omicidi, e ha accusato una maledizione che lo ha trasformato in un lupo. La sintesi caso lo cita dicendo: 'La prima volta che ho trasformato, era nelle montagne di Couso. Mi sono imbattuto in due lupi dall'aspetto feroce. Improvvisamente caduto a terra, e cominciò a sentire convulsioni, ho tirato tre volte, e pochi secondi dopo mi era un lupo. Ero fuori predatori con gli altri due per cinque giorni, fino a quando tornai al mio corpo, quella che vedete davanti a voi oggi, Vostro Onore. Gli altri due lupi è venuto con me, che ho pensato che erano anche i lupi, cambiato in forma umana. Erano da Valencia. Uno si chiamava Antonio e l'altro don Genaro. Anch'essi sono stati maledetti ..... abbiamo attaccato e mangiato un certo numero di persone perché avevano fame. ' Il giudice ha assolto Manuel Blanco Romasanta di quattro gli omicidi che ha confessato, su prove forensi che le vittime sono morti in attacchi dei lupi. E 'stato riconosciuto colpevole degli altri nove, e fu condannato a morte per garrota nel mese di aprile 1853. Ma la storia del de HombreLlobo Allariz è stato quello di continuare per un po 'a venire: il suo caso è stato trasmesso alla Corte territoriale in A Coruña, che ridotto la durata all'ergastolo nella loro sentenza che novembre. Un appello contro questa accusa, seconda frase, impostare una nuova udienza per marzo 1854, che ha confermato il verdetto iniziale del tribunale di Allariz:. Morte per garrota Ma anche questo non era la fine di esso. Manuel Blanco Romasanta è stato salvato da un appello alla regina Isabella II da un medico francese, un ipnologo che è chiamato nel sommario caso come il signor Philips, che ha voluto studiare la Wolfman di Allariz. La Regina ha emesso una sentenza il 13 maggio 1854, trattenendo il permesso per la condanna a morte da effettuare sulla base del suo ricorso, ma non le indagini abbia mai avuto luogo. Non c'è alcuna traccia ufficiale della ultima fase della vita del Wolfman di Allarriz. E 'noto che la regina ordinò lo ha trasferito nel carcere di Celanova a scontare la sua pena. La prigione stessa non esiste più, e non c'è alcuna prova documentale che era sempre in Celanova, o qualsiasi prova certa della sua morte o di sepoltura. Ci sono tre versioni della fine di questa strana storia: i locali in Celanova dissero che era morto poco dopo arrivare alla prigione da una strana malattia, un altro rumor dice che è morto dopo essere stato colpito da un ufficiale che voleva vederlo trasformarsi in un lupo, e il più improbabile - anche se chi lo sa? - Che è scappato dalla prigione e ha continuato a vagare nei boschi come Lobo Hombre de Allarriz.
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ANNUVOLAMENTI NELLA SFERA DI CRISTALLO

Uno dei primi fenomeniche si presenta all adepto è quello degli annuvolamenti. è  un buon segno. é allora il caso di concentrarsi  al massimo perchè una disattenzione può far scomparire le apparizioni, rischiarandole e rendendole confuse.

ANNUVOLAMENTO ROSSO: significa pericolo imminente per il consultante; in amore ha significato di perdita, lite,dispiacere, dolore.

ANNUVOLAMENTO ARANCIONE: con sfumature gialle significa sgradevole sorpresa, tradimento, perdita di denaro.

ANNUVOLAMENTO BIANCO: tendente al grigio significa che il presagio è sempre favorevole

ANNUVOLAMENTO NERO:è cattivo presagio, sfavorevole, negativo

ANNUVOLAMENTO BLU E VIOLETTO: fausto presagio: serenità interiore, felicità, guarigione in caso di malattia

ANNUVOLAMENTO VERDE: presagio illusorio; se il verde è scuro è presagio molto favorevole e la risposta ad ogni richiesta è sempre affermativa

ANNUVOLAMENTO IN ALTO, o meglio se le nuvolette dal centro della sfera salgono in alto per poi dissolversi, ciò significa che le presenze spirituali giungono in aiuto del veggente nel corso della consultazione

ANNUVOLAMENTO IN BASSO: o meglio se le nuvolette dal centro scendono nel basso per poi dissolversi la risposta è negativa

ANNUVOLAMENTO VERSO DESTRA: ciò sta a significare che il veggente pur sapendo il futuro del consultante NON deve rivelarlo

ANNUVOLAMENTO VERSO SINISTRA: la seduta è terminata
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LUNA BLU

Luna Blu è il nome con cui, nella pratica wiccana moderna, si chiama generalmente uno degli Esbat, la seconda di due lune piene quando esse cadano in uno stesso mese solare. L'origine del termine popolare di Luna Blu è controverso, perché il suo significato è variato nel tempo. Oggigiorno le lune sono infatti comunemente ordinate a partire dal mese di gennaio mentre in origine l'anno, in molte tradizioni pagane, incominciava invece con il solstizio invernale e solo da qui si iniziava a contare le lune. Anticamente la Luna Blu era la terza luna piena in una stagione che ne contenesse quattro. Una stagione regolare ne ha normalmente solo tre, ed il carattere di eccezionalità conferiva a questa luna caratteristiche di punto di riferimento per i propri traguardi, per vedere se i propri scopi fossero raggiunti, e per meditare sulle mancanze. Proprio per questo nella Wicca moderna, l'occasione della Luna Blu viene sfruttata per la pratica di particolari rituali esoterici. Tale evento è associato ad animali di significato spirituale queli serpenti e gufi, mentre i colori ricorrenti sono ovviamente le tinte più scure del blu ed il viola; la pietra per eccellenza utilizzata per i rituali è l'ossidiana e l'essenza naturale più indicata è il sambuco.

Normalmente, durante il mese conosciamo l'alternanza regolare delle fasi lunari: Primo Quarto, Luna Piena, Ultimo Quarto, Luna Nuova, ogni 29 giorni e poche ore. Capita tuttavia, mediamente una volta ogni 3 anni, che nello stesso mese si verifichi per due volte la fase di Luna Piena: un fenomeno astronomico assolutamente normale, ma che ha generato nella fantasia popolare miti e leggende a non finire.

L'origine del termine Luna blu è molto antico: le prime testimonianze risalgono a circa 400 anni fa in Inghilterra, dove soleva indicarsi con l'esclamazione "Una volta ogni Luna blu" un fatto molto difficile a compiersi, se non addirittura impossibile, come il conosciutissimo nostrano "Una volta ogni morte di papa". La Luna blu ha presto popolato il magico mondo di fate, gnomi ed elfi, che conoscevano e custodivano il suo segreto: quello di tramutare il vile metallo in oro!

"Avere la Luna blu" vuol dire portare con sé tristezza e solitudine, così almeno raccontano molte canzoni: ricorderemo solo la famosissima "Blue Moon" di Bill Monroe.

Curiosamente in alcune, rarissime occasioni la Luna divenne effettivamente blu agli occhi dell'uomo. Si ricorda questo fenomeno nel 1883, quando il vulcano Krakatoa esplose lanciando nell'atmosfera una grande quantità di polvere che fu responsabile della strana apparizione. Così anche nel 1927 e nel 1951 in America, sempre a causa della sospensione di particelle, prodotte da grandi incendi boschivi.

Questa notte la Luna, molto probabilmente, sarà dello stesso colore cui siamo abituati da sempre a vederla: ma volgiamole lo stesso uno sguardo veloce, affascinati dalla sua silenziosa luce, nel pensiero delle meravigliose storie che ha saputo creare.

la prossima doppia Luna Blu in un anno si verificherà nel 2018, al prossimo Ciclo Metonico, ancora in Gennaio e in Marzo, come nel 1999.

La luna blu si festeggia con grandi danze e canti, divertendoci in suo onore, lanciandole pensieri di gratitudine e richiami d'amore piu' devoti che mai. Ella quando si mostra a noi due volte in un mese ci fa riempire di gioia e beviamo la sua energia come un bambino succhia il latte e il nutrimento dalla madre.
Siamo liberi di fare ancor di piu' cio' che ci consiglia il cuore e lo facciamo con maggiore slancio perche' siamo felici di vederla di nuovo, luminosa e potente, che veglia su di noi.
Possiamo festeggiarla anche bruciando candele d'argento e incenso puro,
dopo il banchetto serale consumeremo dei biscotti a forma di luna e berremo del latte o l'acqua della coppa entro cui si riflette,
restando in silenzio mentre ci lasciamo invadere dai suoi raggi e se non possiamo andare all'aperto per fare questo possiamo restare in casa e visualizzare i raggi della luna che ci avvolgono,
facendo il bagno di luna, aggiungendo cioe' all'acqua del bagno l'acqua in cui si e' riflessa o abbiamo visualizzato i suoi raggi che vi si riflettono,
lavoriamo molto con la visualizzazione e inviamole messaggi d'amore.

"Io (dire il proprio nome esoterico) ti contemlo e ti ammiro, Iside, dolce e bella Signora.
Scintillante come l'alba tu mi appari e su lastre d'argento io cammino. Della tua luce mi ammanto e sulla fronte reco il segno del tuo potere. A te dono le forze e le energie dei miei spiriti, io passo nell'universo e respiro nel vento, io sono l'universo, io sono il vento."
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