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IL VAMPIRO DI MAROZZO



Questa villa fu fatta costruire nel 1890 a Marozzo, in provincia di Ferrara, da Lucilla Adani, una nobildonna friulana che allora abitava ancora a Gemona (UD). Vedova e senza figli si trasferì nella nuova casa nel 1891 e una volta arrivata assunse subito alcune persone del luogo come domestici. Nel giro di poche settimane, però, tutti i servitori lasciarono la casa e il lavoro dicendo che lì capitavano “cose strane” infatti girava la voce che Lucilla Adani fosse una strega e che praticasse la magia nera. Nel frattempo nelle case situate nelle vicinanze della villa cominciarono ben presto a morire alcuni animali da cortile. Alcuni morivano di strane malattie, altri venivano trovati sgozzati e dissanguati, o semplicemente sparivano senza lasciare traccia. Inizialmente la causa di tutto fu attribuita a volpi infette da rabbia o altri predatori, ma quando cominciarono a sparire anche delle persone il terrore cominciò a dilagare e Lucilla Adani fu la prima ad essere incriminata. Qui la storia diventa confusa, infatti non è ben chiaro se la donna sia stata semplicemente allontanata dal paese o se sia stata linciata dalla gente inferocita. Ad ogni modo Lucilla scomparve definitivamente nel 1893, ma su di lei rimane ugualmente un alone di inquietante mistero in quanto molti sostengono di averla vista levitare a due metri da terra nei dintorni della villa. Qualche anno dopo la sua sparizione, il cortile della casa fu cinto da un filo spinato e davanti ad essa fu costruita una piccola chiesa. Ancora oggi però la gente continua a trovare animali morti e dissanguati intorno alla casa
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AUREA

SAREBBE UN 'AURA FOSFORESCENTE CHE RESTA INTORNO AL CORPO FINO A 48 ORE DOPO IL DECESSO . Dell’ANIMA alcune filosofie dicevano di conoscere il peso: i 21 grammi . Infatti diminuirebbe il peso corporeo subito dopo la morte, significato di un’ANIMA che se ne va. Ma quell’ANIMA, che qualcuno sostiene di aver “pesato” nessuno fino a oggi l’aveva mai vista.Nessuno a eccezione di uno scienziato russo, Konstantin Korotkov, fisico di San Pietroburgo, che oggi ha ufficialmente annunciato al mondo di essere riuscito a fotografare l’ANIMA al momento della morte. Korotkov sarebbe riuscito a fotografare, con apparecchiature speciali, le oscillazioni fosforescenti del campo elettromagnetico intorno al corpo di un morto che permangono, secondo il ricercatore, per un periodo fra le 8 e le 48 ore a seconda del tipo di decesso.La presenza di un’aura, equiparabile a un campo elettromagnetico luminoso intorno all’essere vivente, è sostenuta da numerosi insegnamenti tradizionali esoterici ed esistono persone che sostengono di essere in grado di vederla.L’aura, essenza energetica diversa dall’ANIMA come intesa nel cristianesimo, viene anche usata quale riferimento diagnostico nelle medicine esoteriche, in quanto si ritiene che la sua composizione e colore muti con la presenza di malattie.Per Korotov più la morte è improvvisa e non naturale, più il corpo sottile, rappresentato dalle onde elettromagnetiche fosforescenti, resta a lungo vicino al corpo, quasi stentasse ad accettare l’improvvisa separazione.Le ricerche di Korotov, che durano da due anni e hanno riguardato persone decedute fra i 19 e i 70 anni, trovano eco nelle principali credenze religiose tradizionali. Dal cristianesimo che impediva originariamente di seppellire i corpi prima di tre giorni, cioè dopo il distacco totale dell’ANIMA dal corpo, agli Egizi i quali credevano che dopo la morte una parte dell’ANIMA restava intorno al corpo tre giorni, un’altra quaranta e l’ultima, il Ka, ovvero il Doppio, sino alla disintegrazione totale del corpo.Per tale ragione gli egizi mummificavano il Faraone, cioè l’Uomo Perfetto, (nelle prime dinastie unico destinatario di questo rito) per evitare l’abbandono del Ka e la sua reincarnazione.

I tempi di disincarnazione astrale, in cui lo spirito lascia il corpo è stato catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, che ha fotografato una persona al momento della sua morte con una fotocamera bioelectrographic. L’immagine ripresa con il metodo di visualizzazione a scarica di gas, una tecnica avanzata di fotografia Kirlian mostra in blu la forza vitale della persona che lascia il corpo a poco a poco.

Secondo Korotkov, ombelico e la testa sono i partiti che per primi perdono la loro forza di vita (che sarebbe l’anima) e l’inguine e il cuore sono le ultime zone dove lo spirito prima di navigare in fantasmagoria di infinito. Negli altri casi, in base alle Korotkov ha osservato che “l’anima” di persone che soffrono di una morte violenta e inaspettata di solito si manifesta uno stato di confusione nelle impostazioni di alimentazione e di tornare al corpo nei giorni dopo la morte. Questo potrebbe essere dovuto ad un surplus di energia non utilizzata.

La tecnica sviluppata da Korotkov, che è direttore dell’Istituto di Ricerca di Cultura Fisica, San Pietroburgo, è approvato come una tecnologia medica da parte del Ministero della Sanità della Russia ed è utilizzato da più di 300 medici in tutto il mondo per lo stress e il monitoraggio dei progressi dei pazienti trattati per malattie come il cancro. Korotkov dice la sua tecnica di imaging energetico potrebbe essere utilizzato per guardare tutti i tipi di squilibri biofisici e diagnosticare in tempo reale e anche per mostrare se una persona non ha poteri psichici o è una truffa.
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REINCARNAZIONE

Com'è possibile che un bambino possa parlare in lingue straniere e ricordare dettagli di eventi accaduti molto prima della sua nascita? La reincarnazione è la convinzione che l'anima di una persona possa tornare sulla Terra dopo la morte, prendendo vita in un nuovo corpo. Questa è una credenza tipica delle religioni orientali, legate al concetto karmico della natura. Per questo motivo in religioni come il Buddhismo, è considerato un crimine uccidere qualsiasi creatura vivente, in quanto potrebbe essere la reincarnazione di un defunto.
Questo modo di intendere il ciclo della vita ha lentamente contaminato anche le societa un tempo scettiche, spingendo molte persone a ricercare dettagli di una eventuale vita passata attraverso la regressione ipnotica.

Nel Buddhismo, la reincarnazione è un elemento fondamentale della religione. Buddha stesso disse che il tipo di reincarnazione dipende dalla condotta della vita precedente. Questo è il concetto base del Karma: le azioni che compiamo ci vengono restituite in egual modo. La reincarnazione è quindi fondamentale per la comprensione del mondo e per il raggiungimento dell'illuminazione. Una volta che si è raggiunto questo livello, la catena di reincarnazioni si interrompe e l'anima raggiunge lo stato di "nirvana" o paradiso spirituale.

Alcuni ricercatori attribuiscono problemi come paure irrazionali, incubi ricorrenti e improvvisi problemi di salute proprio alle memorie di vite passate. Per risolvere questo tipo di problematiche, molte persone si sono affidate a sessioni di ipnosi, nel tentativo di scoprire dettagli delle vite precedenti. Gli esperti sono pero prudenti su questo tipo di pratiche, soprattutto perché se condotte nel modo sbagliato possono portare a risultati falsati, spesso generati non da un ricordo reale, ma da immaginazioni latenti.

E' dimostrato che i dettagli di vite passate possono tornare alla mente anche non sollecitati: esperienze come il "ricordo spontaneo" - quando all'improvviso appare un "flash" di un ricordo passato - e il "ricordo innescato" - quando un fattore esterno nel mondo fisico agisce da catalizzatore per la memoria - ne sono la dimostrazione. Anche la meditazione yoga si e rivelata utile per risvegliare ricordi di vite precedenti. Tuttavia i risultati sono raggiungibili solo dopo diversi anni di intensa pratica.

Uno dei piu famosi casi di "reincarnazione" è quello dell'attore di Hollywood Glenn Ford. Sotto ipnosi, Ford dichiaro di ricordare ben cinque vite precedenti, delle quali la piu sensazionale lo vedeva cavaliere della corte del Re Luigi XIV. Ford non conosceva affatto il francese, ma durante le sessioni di ipnosi era in grado di parlare questa lingua fluentemente. Si scopri in seguito che i suoi dialoghi erano in un particolare tipo di dialetto parigino, in uso nel diciassettesimo secolo.

I ricordi di vite passate da parte di bambini rappresentano spesso le prove piu particolari e inconfutabili di reincarnazione, in quanto non sono generalmente inquinati da false storie. Il Dottor Ian Stevenson, uno degli studiosi piu importanti in materia, ha scritto articoli molto affascinanti su casi che coinvolgono bambini. Uno di questi trattava dell'episodio accaduto ad una bambina indiana di nome Swarnlata Mishra.

Nel 1951, all'eta di tre anni, Swarnlata inizio a descrivere dettagli su di una donna di nome Biya Pathak, che aveva vissuto nel Katni, una regione distante piu di duecento chilometri dalla sua casa. La bambina rivelo che Pathak aveva due figli e che mori nel 1939 a causa di un "male alla gola". Piu il tempo passava, piu la bambina riusciva a ricordare dettagli della vita di questa donna, arrivando a descriverne l'abitazione e la citta natale. I genitori di Swarnlata decisero quindi di mettersi in contatto con i familiari di questa donna misteriosa, invitandoli ad incontrare la bambina. Quando Swarnlata vide i parenti di Biya, fu in grado di riconoscerli per nome e rivelo di ciascuno dettagli particolari che solo Pathak conosceva. Col passare degli anni le due famiglie svilupparono un rapporto profondissimo e si convinsero, senza alcun dubbio, che Swarnlata era Biya reincarnata in un nuovo corpo
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PREMORTE

“In coma ho visto il Paradiso. Ve lo racconto”. Intervista esclusiva a Eben Alexander
È un neurochirurgo americano, famoso in tutto il mondo. Una meningite fulminante lo stava uccidendo. Ma dopo giorni di coma, con il cervello totalmente spento, si è risvegliato. Raccontando una storia incredibile. Eppure...Eben Alexander è un neurochirurgo americano. Famoso e rispettato in tutto il mondo. Uno studioso, che crede più alla scienza che alle impressioni. Il fatto è che una meningite fulminante lo stava uccidendo. Dopo sette giorni di coma, con il cervello completamente “spento”, si è improvvisamente risvegliato. E ha cominciato a raccontare il Paradiso, che dice di aver visto. Fino all’incontro con Dio. Una storia che ha scosso la comunità scientifica. Ora, Eben Alexander ce la racconta nei dettagli .L’INCREDIBILE ESPERIENZA – Alexander ha insegnato alla Medical School di Harvard, è un neurochirurgo molto rispettato. Ma nel 2008 la sua vita è cambiata. Ha rischiato di non farcela per una meningite fulminante e durante sette giorni di coma è convinto di aver avuto un’esperienza di pre-morte. La sua storia è finita in copertina sul magazine Newsweek e nel suo libro, Proof of heaven (Prova del paradiso), di prossima uscita in Italia.«Certo. E molto altro. Sono stato in Paradiso. E non posso averlo né sognato né immaginato perché la mia corteccia cerebrale era completamente fuori uso a causa della meningite da e-coli, una forma rarissima».«Non avevo nessuna memoria della mia vita terrestre, ero senza peso, non conoscevo il concetto di essere umano. Ero fatto solo di sensi. E per me quel viaggio è durato per sempre. È cominciato sottoterra, in un ambiente buio e fangoso. Poi una melodia celestiale mi ha chiamato in alto e mi sono trovato in una splendida vallata, con migliaia di farfalle, fiori e nuvole colorate. Sopra le nubi c’erano creature meravigliose che ho chiamato angeli perché non saprei come descriverle altrimenti. I colori erano brillanti e cangianti. Intorno a me c’era una forza potentissima, era amore puro e incondizionato. Era Dio. Mi sono accorto che stavo viaggiando sull’ala di una farfalla con una donna bellissima accanto a me. Quell’essere celestiale senza parlare mi ripeteva questa frase: “Sei amato e adorato e lo sarai per sempre, non c’è nulla di cui aver paura, non puoi fare nulla di sbagliato. Ti mostreremo molte cose qui ma alla fine tornerai indietro”».Quando l’ho incontrata non lo sapevo, ma era mia sorella. Sono stato adottato e ho ritrovato i miei veri genitori soltanto qualche anno dopo essere uscito dal coma. Mi hanno mandato la foto di mia sorella morta nel 1998 e mi è venuto un colpo. Era proprio lei. La fanciulla del mio viaggio. Quando ho chiesto alla mia mamma biologica di descrivere sua figlia mi ha detto: “Era come un angelo sulla terra”».Solo gli ignoranti possono non credermi. Ormai ci sono talmente tante prove, racconti, testimonianze. Quello che ho visto è reale. Non è stato partorito dal mio cervello che era come morto. È successo al di fuori di me, in un’altra dimensione».«La mia esperienza ha dimostrato inequivocabilmente che la coscienza è indipendente da corpo e cervello ed è il potere più importante dell’universo. La scienza non è ancora stata in grado di comprenderla, nonostante i tentativi della meccanica quantistica. Io dico che la scienza dovrebbe abbracciare il potere della spiritualità. Quando viaggiavo nel Paradiso mi sono accorto che a trasportarmi verso l’alto dal fango era la melodia. Se la seguivo mi elevavo. Attraverso la meditazione sto cercando di ritrovare quella melodia e quindi anche Dio. Possono provarci tutti. Non ci sono ancora riuscito ma, ne sono convinto, è solo questione di tempo».
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CANE FANTASMA

Questa storia non tratta di una presenza spiritica di una persona morta , ma di un animale e precisamente di un cane di grossa taglia, un “bastardone” simpatico e fedele. Il cane fu raccolto da cucciolo, malato e quasi morente, da una famiglia che lo salvò e lo allevò. La bestiola divenne un grosso cane che allietava festosamente le giornate della famiglia. Purtroppo dopo molti anni, la povera bestia morì tra il compianto di tutti. Venne a mancare un grande affetto in casa, sia per i genitori che per i tre figli, di cui uno ancora molto piccolo. Il cane solitamente, durante le sere d’inverno aveva l’abitudine di mettersi vicino al fuoco con gli altri membri della famiglia per crogiolarsi ed assopirsi al calore della fiamma. Dopo la sua morte, non di rado, si percepivano ancora vicino al fuoco i suoi “soffi” di felicità, come era solito fare quando era vivo. Già questo era un fatto eccezionale, perchè era un segno della sua presenza ancora nella casa. Ma un giorno avvenne un fatto veramente memorabile. La madre era in casa con il figlioletto più piccolo, quando dell’olio cadde sui fornelli e si sparse in cucina e poi sui mobili che presero fuoco. Un fumo acre e velenoso si sparse per la casa. La madre terrorizzata, istintivamente corse fuori e vide le fiamme divampare, volle rientrare per prendere il bambino, ma non era più possibile. Quando tutto ormai sembrava perduto, nella casa sentì abbaiare e la donna riconobbe immediatamente la voce del loro cane morto. Tra il fumo vide uscire dalla porta il grosso cane tutto bruciacchiato che trascinava fuori, con la bocca, il bambino. Appena il bambino, semiasfissiato, fu salvo, il cane spari dietro la casa ne fu più visto mai. Anche questa storia è una storia di fantasmi legati all’amore. Il cane grato dell’affetto con cui era stato allevato, pur dopo morto, aveva voluto offrire anche lui un segno di amore che andasse oltre la sua fedeltà terrena: aveva salvato il figlioletto di chi lo aveva amato. Questa storia, unita a tante altre relative ad apparizioni degli animali dopo morti, significa che anche le bestiole hanno uno spirito e sono anche esse creature del creato come gli esseri umani.
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EX CONVENTO IN ALBANIA

Nel cuore del nord dell’Albania un ex convento, adibito a carcere durante il regime, è stato aperto al pubblico da 8 suore di clausura, perché raccontare storie scomode cadute nell’oblio significa costruire una coscienza collettiva capace di non ripetere gli stessi errori in futuro.Non sono molti i turisti che visitano Scutari, culla della civiltà e della storia albanese. I pochi che vi si avventurano però, non tralasciano di visitare l'antico baluardo arroccato sulla collina che sovrasta la città e si specchia nelle acque del lago. Dicono che il muschio umido che ne ricopre le rovine, sia bagnato dal latte di Rozafa, una giovane mamma che venne murata viva nel castello, ma pregò i suoi carnefici di poter liberare dalla pietra una mano per cullare il suo bambino e un seno per allattarlo. La leggenda è viva oggi nella memoria delle donne, che si recano a toccare il muschio per chiedere la protezione di Rozafa sulla loro gravidanza.
Pochi però sanno che anche il cuore della città nasconde una storia, anzi tante storie. Storie vere, non leggende, testimoniate da simboli incisi sui muri bianchi delle piccole celle di un convento, vicino alla piazza centrale della città. , proprietà dei frati francescani fino al 1946, quando fu sequestrato e trasformato in carcere dopo l'abolizione degli ordini religiosi voluta dal regime comunista, seguita dal divieto di ogni forma di culto.
Oggi è di nuovo un luogo di pace: ospita infatti una fraternità di Sorelle Clarisse, 3 italiane e 4 albanesi, provenienti dal monastero di Otranto (Le), che ha scelto di aprire le porte dell’ex carcere annesso alla loro casa per rendere pubbliche le storie custodite da quelle mura.Tre anni fa i Frati Minori di Scutari hanno offerto alle Sorelle la possibilità di abitare e ridare vita a questo vecchio convento, ex prigione della Sicurezza di Stato, c’è voluta la buona volontà di molti per rendere agibile il luogo e farlo diventare quello che è oggi, un monastero e anche un memoriale delle persecuzioni.Prima della porta di ingresso al carcere ci sono dei ritratti appesi lungo il corridoio. Sono le foto di alcuni dei perseguitati che qui hanno trovato la morte, martiri per i quali la chiesa ha avviato il processo di canonizzazione. Molti di questi sono frati e sacerdoti: il clero, la classe intellettuale, artisti e studiosi. I magazzini del convento sono stati riadattati. Quattro stanze erano destinate agli interrogatori. In ogni stanza era fissato a terra uno sgabello vicino al muro, a cui il prigioniero veniva legato e torturato, anche tramite scosse elettriche. Nelle celle ci sono un paio di manette originali, appese a una grande croce in legno.stringono i polsi fino a far scoppiare le vene .Dai magazzini dei frati sono state ricavate le celle di detenzione<: tutte uguali, piccolissime, eppure riuscivano a contenere fino a 15 persone. Sui muri delle celle: croci, mezzelune e altri simboli delle diverse fedi che hanno sostenuto queste esperienze di sofferenza, incisi forse con un chiodo, come la più drammatica delle proteste.La città di Scutari sembra non conservare altra traccia di questo passato, che però è ancora vivo: non solo i sopravvissuti alle torture, ma anche coloro che sono stati costretti dal regime a condannare e torturare i propri fratelli, tornano in questo luogo e lasciano la loro testimonianza: "Se non volevo morire e non volevo che venisse fatto del male alla mia famiglia, dovevo dire di sì". Oggi si trovano insieme in Chiesa, come in un inconscio tentativo di riconciliazione.
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