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IL BOSCO SACRO CELTICO: L' AGRIFOGLIO


L’Agrifoglio è un albero dalla simbologia maschile, legato all’amore fraterno e alla paternità. Era considerato, insieme all’Edera e al Vischio, un potente simbolo di vita, per le sue foglie annuali e i suoi frutti invernali. Nelle quotidianità celtica si pensava che l’Agrifoglio fosse di aiuto e sostegno in ogni sorte di battaglia spirituale.
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IL BOSCO SACRO CELTICO: LA QUERCIA


La Quercia era considerata la regina della foresta, perfetta, forte dei suoi imponenti rami e salda nelle sue ancor più grandi radici. La sua crescita è lenta ma piuttosto sicura. La Quercia spicca nelle spirali della feconda danza della fertilità dei mesi solari. 
Questo albero simboleggiava la salda protezione e le forza primordiale, nonché l’abilità di sopravvivere.


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IL BOSCO SACRO CELTICO: IL BIANCOSPINO



Il femminile Biancospino, che cresce con una densa fronda di numerosi e contorti rami, veniva usato per delimitare le proprietà, in siepi spinose, atte a proteggere il nucleo familiare e la terra. 
Il Biancospino rappresentava soprattutto la purezza e la castità, l’attesa ed il raccoglimento personale.


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IL BOSCO SACRO CELTICO: IL FRASSINO



Il Frassino, Necht, rappresenta l’Albero del Mondo ed è presente anche nella mitologia norvegese come Yggdrasil, l’albero di Odino. 
Questo albero possiede radici che penetrano molto in profondità nel terreno e rami spessi e forti. Per questa sua immagine di molteplicità e robustezza, nella mitologia celtica e norvegese il Frassino era percepito come uno specchio del mondo e dell’universo, contemplando ed abbracciando gli Inferi, la Terra ed il Cielo. 
Il Frassino è il nodo fra il microcosmo e il macrocosmo, l’anello di congiunzione fra il soggetto e la Natura. Esso indicava in particolare comprensione ed equilibrio.


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IL BOSCO SACRO CELTICO: IL SALICE


Il Salice, in gaelico Sorcha, all’interno del Cammino Celtico, rappresenta i ritmi lunari e femminili della vita. 
Durante il mese del Salice si teneva la Festa del Fuoco della dea della veggenza Brigit, protettrice dei poeti, dei medici, degli artigiani, dei fabbri e degli artisti che lavoravano il bronzo, figura che, nella devozione cristiana, si trasformò o si sovrappose a quella di Santa Brigitta, seconda per importanza solo a San Patrizio.

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IL BOSCO SACRO CELTICO: L' ONTANO


L’Ontano, il terzo albero del Bosco Sacro, era utilizzato a sua volta nei riti di protezione, in particolare negli scontri e nelle dispute, e per accrescere e sviluppare il potere oracolare. 
Questo albero è indissolubilmente legato alla figura di Bran il Santo, o il dio Bendegeit Bran, la cui leggenda è conservata e perpetrata ancora dalla presenza dei celebri corvi sulla Torre di Londra.
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IL BOSCO SACRO CELTICO: IL SORBO SELVATICO


Il secondo albero del Bosco Sacro è il Sorbo Selvatico, che rivestiva un’importante funzione nelle cerimonie druidiche. 
La stessa bacca del Sorbo reca una minuscola stella a cinque punte, o pentagramma, stimato come antico simbolo magico di protezione. 
Anche per questo particolare il Sorbo Selvatico era utilizzato e citato generalmente nei riti di protezione.
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IL BOSCO SACRO CELTICO: "LA BETULLA"



Il primo albero dell’Ogham è la Betulla, dalla bianca corteccia, simbolo di purezza e castità. 
La Betulla rappresentava l’inizio di un nuovo ciclo vitale nonché la porta per il nuovo anno celtico, che iniziava il primo giorno di Novembre, in seguito alle celebrazioni di Samhain (usualmente conosciuto come Allhallows o Hallowe’en). 
La Betulla era considerata la protettrice e la guida spirituale di ogni nuova partenza, fisica o spirituale.



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OGHAM


La scrittura Ogham registrata nei più antichi testi irlandesi  databili tra il 3 ° e il 6 ° secolo dC. Le Iscrizioni Ogham si trovano esclusivamente in Irlanda, Scozia e Galles. Per lo più sono iscrizioni genealogiche in forma di "X di Y" agli angoli delle lastre di pietra di grandi dimensioni. Dopo il 6° secolo dC, antico irlandese è stato scritto con l'alfabeto romano, e scomparve dalla Ogham generale.

Esistono varie opinioni sull'origine esatta della Ogham. Alcuni sostengono che dipenderebbe da un modo criptico di scrivere rune , alcuni dicono che è stato ispirato dal latino, e altri ancora sostengono che è stato inventato in modo indipendente.


Quando scrittevano sulla pietra con l' Ogham, esso è scritto verticalmente (dal basso verso l'alto). La tabella seguente elenca tutte le lettere Ogham nelle loro forme verticali, con i loro nomi antichi irlandesi e significati.
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IL BOSCO SACRO CELTICO: IL MELO


Il Melo è da sempre associato con la scelta e la capacità decisionale. Legata a quest’albero era la magica Terra delle Mele detta Avalon, all’interno della quale si situa Glastonbury. La mela, come citato, se tagliata trasversalmente, manifesta nei suoi semi un pentagramma, un basilare quanto potente simbolo magico.

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LA MADRE DI KEPLERO

Nel dicembre 1615 arrivò notizia dal Wuttemberg, dalla sorella Margarethe del grande astronomo tedesco Keplero, convinto sostenitore del moto dei pianeti intorno al Sole, che la loro vecchia madre era stata accusata di stregoneria.
Katharina Guldenmann godeva di una cattiva reputazione per il suo cattivo carattere e la sua conoscenza delle erbe e della medicina popolare.
Frau Kepler era probabilmente una donna intelligente, ma non era saggia e non aveva abilità sociali. Le persone che frequentava, o che erano disposte a frequentarla, erano la feccia della società.
Keplero assunse la difesa della madre. L’accusa che la inchiodava era, non a caso, quella di aver fatto morire due bambini consigliando alla madre di curarli attraverso i responsi ottenuti da uno specchio magico nelle notti di luna piena.
 
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ANNA BOLENA

Enrico VIII Tudor padre della grande Elisabetta I d’Inghilterra, era convinto che la sua seconda moglie, la ballerina di corte Anna Bolena lo avesse sedotto ricorrendo ad oscure pratiche magiche.
Nel maggio 1536 Anna venne accusata di aver usato la stregoneria per intrappolare Enrico VIII nel matrimonio, di affliggere il Re con dolori corporei e di aver cospirato per provocarne la morte o il tradimento.
Anna trovò la pace spirituale durante i suoi ultimi due giorni di vita, e disse al carceriere che confidava nella pietà di Dio e credeva che sarebbe andata in paradiso. Giurò due volte sui sacramenti che era innocente di tutte le accuse portate a suo carico.
Il 19 maggio 1536 Anna venne decapitata con un solo colpo alla Torre di Londra. Prima della morte scherzò dicendo che: "Ho sentito dire che il boia è molto bravo, e il mio collo è sottile". Il boia, un esperto spadaccino francese, era ritenuto un giustiziere rapido ed eccellente. Anna scelse un vestito scuro per la sua esecuzione, con una sottoveste cremisi. Sul patibolo perdonò quelli che l'avevano mandata a morte, e pregò per suo marito. Venne bendata, e mentre si stava inginocchiando la sua testa cadde con un solo colpo.
È oggi generalmente accettato che nessuna delle accuse fosse valida.
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