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AUTOCOMBUSTIONE O COMBUSTIONE SPONTANEA


Può un corpo umano prendere fuoco e divenire cenere in pochi minuti senza toccare alcuna fiamma? Dai numerosi rapporti medico-legale sembra di si.

Un fenomeno ancora scientificamente inspiegabile è quello della autocombustione umana, fenomeno a cui si è cercato di dare spesso poco risalto addebitando i suoi nefasti effetti a soluzioni spiegabili. Molte ipotesi per cercare di rendere “naturale” un fenomeno bizzarro e a diritto da collocare nei rami di una paranormalità che ne rende, almeno, non facilmente classificabile la sua natura.

Questo raro fenomeno è chiamato combustione spontanea o meglio SHC (Spontanoeus Human Combustion) - combustione spontanea del corpo umano. Rappresenta un fenomeno abbastanza raro ed è per questo che la documentazione su questi casi non abbonda.

Non esistono prove identificative di un caso di SHC tranne per il fattore cenere: è stato appurato che nemmeno i forni crematori riescono a ridurre in cenere completamente i cadaveri e comunque la cenere ottenuta risulta essere di colore grigio mentre nei casi di cui si è occupata la scientifica di varie nazioni, la cenere ritrovata risultava di colore bianco (fatto che identifica combustioni a temperature superiori ai 900 °C del forno crematorio).
Negli ambienti scientifici si ritiene di poter spiegare l'SHC con il cosiddetto "effetto stoppino": un uomo vestito con vari strati di indumenti che funzioneranno da stoppino e facendo bruciare il grasso del corpo. E' comunque vero che non tutti i casi rispondono all'effetto stoppino perchè in altri casi si sono riscontrate differenze fondamentali. Altro fattore sconcertante è che da prove raccolte, sembrerebbe che il fuoco abbia origine dall'interno del corpo umano. 

Ennesima teoria probabilmente la più accreditata è quella dell'esplosione delle cellule. Tutto partirebbe dai mitocondri presenti in ogni cellula con il compito di produrre energia per tutto il corpo. Se per uno sfortunato ed anomalo caso venisse prodotta una quantità eccessiva di energia, l'ossigeno e l'idrogeno contenuto esploderebbero. Infatti questi due elementi vengono accuratamente miscelati nei reattori dello Space Shuttle per la partenza.

In ogni caso, l'esplosione dei suddetti elementi produrebbe una reazione a catena tra cellule che ridurrebbe il corpo della sfortunata vittima in cenere da una fiamma di colore blu.

In questo fenomeno il corpo prende fuoco in maniera violenta e in pochi minuti, e pur essendo casisticamente raro oltre che anomalo, esistono alcuni orribili casi. Tornando alla sua natura ce da dire che un corpo umano formato all’80 % di acqua risulta essere poco facile da bruciare se non con specifici accorgimenti, e teniamo sempre presente che un forno crematorio con temperature elevate, per otto ore, rilascia ancora la presenza di ossa!! 

Altro fattore è la zona circoscritta del fuoco che è ristretta al solo corpo, il fuoco stranamente circoscrive solo a distanze comprese tra i 120 e i 150 cm, con un altezza di 1 metro, in questa zona così circoscritta il corpo viene polverizzato!! Tranne in alcuni casi dove sono stati rinvenuti piedi o altre parti del corpo intatte.

Domanda: può un fuoco scaturito per fenomeno naturale (effetto stoppino, alcol, sigarette,medicine) bruciare un corpo polverizzandolo in pochi istanti senza devastare l’ambiente circostante? 

Alcuni scienziati hanno avanzato ipotesi varie tra cui l’assunzione come abbiamo detto di grosse quantità di alcol, o di certi tipi di medicinali, ma la combustione ha colpito persone astemie totali e chi di medicinali non ne aveva mai assunto. Una delle argomentazioni a favore della combustione spontanea è come detto prima, che i forni crematori non riescono ad incenerire facilmente e completamente i cadaveri. 

Le ossa che rimangono dopo la cremazione devono essere frantumate da una macchina chiamata Cremuletor e la cenere risultante è grigia non bianca candida!! Fatto che indica una temperatura molto più elavata dei 900 di un forno, per incenerire un corpo con tanta devastazione sarebbero necessari almeno 2500 gradi, considerando che un incendio domestico capace di distruggere un edificio intero raggiunge in media i 200 gradi. A sgombrare il campo a teorie semplicistiche, per spiegare come e perchè avvenga la combustione spontanea, eliminiamo subito un’altra ipotesi avanzata anche di recente…il già citato “effetto stoppino”.

Di questa causa venne studiato già nel 1965 un caso ben documentato dal prof. Gee presso il Leeds University Hospital, dove una donna di 85 anni per un malore era caduta nel camino azionando il meccanismo dell’effetto stoppino, ma i resti carbonizzati erano completamente differenti da quelli caratteristici dell’autocombustione. Tante le teorie e tante le contro teorie, dalla predisposizione di alcune corpi ad assimilare cariche di elettricità statica senza scaricarla, questo presumeva che ad una saturazione i corpi esplodessero in combustione!

CASI DI AUTOCOMBUSTIONE

Nel 1982 in un paese vicino Londra, una minorata mentale di 62 anni prese fuoco all'improvviso. Il padre che era a poca distanza da lei, fu testimone di tutto. La sua attenzione fu attratta da un lampo improvviso che lo portò ad osservare nella direzione della figlia: il corpo della donna era avvolto dalle fiamme soprattutto sul viso e sulle mani ma la cosa strana è che non si agitava affatto. La trascinò verso il lavandino più vicino spegnendole le fiamme ma morì in ospedale a causa delle gravi ustioni.
In un altro episodio, un vigile del fuoco raccontò di essere intervenuto nel caso di un vagabondo ormai morto bruciato. Le fiamme che ancora avvolgevano il cadavere fuoriuscivano soprattutto da un taglio di una decina di centimetri all'altezza del torace e si sprigionavano come alimentate dall'interno. Solo inserendo l'idrante in quella fessura riuscì ad estinguere le fiamme
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