Associazione che si occupa dello studio e della ricerca dei fenomeni paranormali, di ghost hunting ed esoterismo.

EMILY ROSE

Quando nacque Annelise Michel, meglio conosciuta, con la recente trasposizione cinematografica della sua storia, come Emily Rose, nel 1952, nessuno avrebbe mai immaginato la terribile vita e l’atroce morte, che la povera ragazza, avrebbe dovuto affrontare ventiquattro anni dopo…

L’incredibile storia di Annelise, una giovane ragazza tedesca, inizia all’età di sedici anni. Fino a quel momento la giovane, ebbe un’esistenza serena, dedita allo studio e alle classiche attività religiose di una buona cristiana. 
Nell’autunno del 1968, si manifestarono in lei strane crisi epilettiche, mai avute prima, cadendo in stati convulsivi indomabili che nessun farmaco somministratole, riuscì a placare.
Il periodico manifestarsi di tali stadi, accompagnati da profonda depressione emotiva, spinsero la giovane a raccontare che, spesso, durante le sue preghiere, era solita avere delle visioni. Puntualmente queste manifestazioni, sfociavano nello stato catatonico in cui poi cadeva, vittima di strane creature demoniache che le ripetevano frasi agghiaccianti come “Bollerai all’inferno!”

Passarono altri anni, fino al 1973 quando i genitori della povera ragazza decisero di rivolgersi al parroco della loro chiesa per chiedere un esorcismo, poiché nessuna delle cure ebbe esito positivo.
La risposta della chiesa fu un secco no!
Le motivazioni furono imputate all’inclassificabilità del fenomeno nella sfera delle possessioni demoniache. Alle manifestazioni convulsive della giovane, mancavano infatti, elementi essenziali, a detta della chiesa, perché potesse essere sottoposta ad un esorcismo.
In Annelise non c’era avversione per i simboli sacri, non aveva la capacità di parlare lingue arcaiche e/o sconosciute dal soggetto, non si manifestavano capacità “paranormali” tipiche degli indemoniati come la levitazione e la telecinesi.
L’apporto del parroco fu allora quello di suggerire alla famiglia di continuare, affidandosi ai medici esperti, le cure psichiatriche.

Ma più il tempo passava più il comportamento di Annaliese non cambiava, anzi, un disgustoso peggioramento del suo stato, la spinse a passare molto tempo sdraiata per terra cibandosi di ragni, insetti, strappandosi i vestiti, ferendosi da sola e bevendo la sua stessa urina. In vista del precipitarsi della situazione, il parroco, ormai convinto e pieno di rammarico, decise, nel 1975, di chiedere al Vescovo Josef Stangl di prendere visione del caso ed acconsentire affinché lui stesso, insieme a Padre Arnold Renz, esercitassero un esorcismo sulla ragazza.

L’esorcismo avvenne con il rito canonico risalente al 17° secolo conosciuto con il nome di “Rituale Romanum”. I sacerdoti furono però costretti a ripeterlo più e più volte, poiché la ragazza mostrava avere dentro di sé più demoni e non uno solo. Alla fine, Annelise riuscì a riprendere una vita semi normale, completando gli studio presso il liceo della sua città. Le manifestazioni demoniache però, non terminarono, il loro ripetersi fu soltanto affievolito dagli esorcismi continuamente praticati su di lei. 
Questo continuo rituale causò nella ragazza, delle fratture alle ginocchia a causa del continuo genuflettersi durante la pratica esorcistica, inginocchiandosi centinaia a e centinaia di volte. Ogni settimana, il rito diventava sempre più difficile da ripetersi poiché la ragazza, con una forza innaturale, necessitava addirittura di più uomini per essere tenuta ferma. Divenne inoltre, inappetente, oltre a cadere sovente in paralisi momentanee e stati di incoscienza.

Il precipitarsi delle sue condizioni fisiche sfociò in una terribile polmonite. Il 30 giugno del 1976 Annelise non aveva neanche più la forza di inginocchiarsi. Chiese allora l’assoluzione al suo esorcista e, il giorno dopo, viene trovata morta.

La strana morte della giovane, comportò l’apertura di un’indagine per omicidio ed omissione di soccorso, ai danni dei genitori della ragazza e dei due sacerdoti coinvolti nelle pratiche di esorcismo.
Un ruolo fondamentale ebbero i medici che seguirono in cura la ragazza durante i primi anni della sua malattia, i quali confermarono che le manifestazioni in esame erano da attribuirsi ad un comportamento psicotico della ragazza e non a cause demoniache o sovrannaturali.
La diagnosi dei medici fu: epilessia del lobo temporale.

Alla fine dell’inchiesta, Josef e Anna Michel, genitori della ragazza, e i due sacerdoti, vennero condannati per omicidio colposo per negligenza e omissione di soccorso, a sei mesi di carcere. 
La corte ritenne che gli accusati avrebbero dovuto aiutare la ragazza, esortandola e, se fosse stato necessario, costringendola a sottoporsi a trattamenti clinici.
I sacerdoti furono accusati di aver convinto la ragazza, con il loro comportamento, a ritenersi posseduta, fino a rifiutare le cure cliniche. 
Poco dopo il verdetto, una commissione di vescovi tedeschi decretò che il caso di Anneliese Michel non poteva definirsi di "possessione". 
Undici anni dopo la morte, il corpo di Annelise venne riesumato per accertare che il decesso fosse stato causato da morte “naturale”.

Il caso sembra chiuso e fine a sé stesso, ma molto spesso situazioni simili a questa, si riscontrano in pazienti affetti da attacchi di epilessia del lobo temporale. Tale malattia provoca una sensazione di distacco dalla realtà, allucinazioni visive o acustiche transitorie, comportamento aggressivo, senso di spersonalizzazione, false sensazioni, turbe emotive e paranoia.

La possessione demoniaca, per fortuna non così diffusa, ha caratteristiche simili nel comportamento del paziente, ma diverse da un punto di vista soprannaturale. Infatti si escludono dalla categoria degli indemoniati tutte quelle persone si giustificano dicendo che sono stati costretti o spinti dalle mani del diavolo, a compiere delitti o azioni malvagie, ai danni di innocenti.
Posso invece catalogare come possibili indemoniati quelli che, come classifica anche la Chiesa, dimostrano strani ed inequivocabili comportamenti come:

- avversione ad oggetti e simboli sacri o consacrati (crocifissi, libri di preghiere, acqua santa, ostia consacrata), con la conseguente capacità di distinguere quelli consacrati da quelli non ancora consacrati, a completa insaputa del presunto indemoniato (ad esempio, la capacità di distinguere acqua consacrata manifestando reazioni estreme, e mantenere un comportamento equilibrato di fronte ad acqua normale).

- Capacità di esprimersi e parlare una lingua antica o comunque ignara al soggetto in situazione di non possessione.

- Resistenza a qualsiasi psicofarmaco o sonnifero solo durante la possessione

- Forza fisica straordinaria durante la possessione.

Un elemento citato spesso nelle interviste di Padre Amorth riguardo alle caratteristiche degli indemoniati:
"Non c'è dubbio che siano i giovani i più colpiti da Satana. Pure gli anziani, quando vengono da noi, sono stati colpiti quasi sempre da giovani. Anche perché la causa principale della possessione, nel 90% dei casi, è il maleficio: ovvero un male commissionato da un'altra persona a un mago legato a Satana. E i giovani sono per natura più esposti alle vendette, per esempio, cosi come più curiosi delle pratiche occultistiche, tipo sedute spiritiche o sette sataniche".
Non esistono testimonianze riguardo certe pratiche svolte da Annelise, né di persone che avrebbero potuto maledire la ragazza.

La complessità della nostra mente, un labirinto ancora tutto da percorrere, ha sempre bisogno di essere toccato con cura e guidato nel modo più equilibrato possibile. Ciò non vuol dire che il diavolo non esista, anzi, è un’entità fine, da non sottovalutare e da trattare con il dovuto rispetto, per non esserne vittima innocente…
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